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Il procedimento denominato Project Mirror Intelligence – elaborato dal gruppo Tusci@network – ha l’obiettivo di fornire al navigatore una selezione ragionata di informazioni di natura economico–statistica in grado di riflettere la situazione contingente del “Sistema–Italia”.

L’Instant Book “Start PMI” ha cadenza mensile. I dati contenuti in questo numero sono aggiornati al 31/1/2020.

Autori:

Riccardo Cerulli

Francesco Cacchiarelli

INDICE

  1. Indagine fintech nel sistema finanziario italiano – Banca d’Italia – dicembre 2019
  2. Bollettino economico (Sintesi) – Banca d’Italia – gennaio 2020
  3. Erosione demografica – Focus settimanale Servizio Studi BNL – 17 gennaio 2020
  4. Congiuntura flash – Centro Studi Confindustria – gennaio 2020
  5. Economia digitale – Banca d’Italia – dicembre 2019
  6. Indagine rapida sulla produzione industriale – Centro Studi Confindustria – 29 gennaio 2020
  7. Fiducia dei consumatori e delle imprese – ISTAT – gennaio 2020

ESTRATTO

Economia digitale – Banca d’Italia – dicembre 2019

Estratto

Una nuova rivoluzione industriale?

Il rapido progresso tecnologico degli ultimi anni sta trasformando la nostra vita quotidiana e il modo di lavorare in quasi tutti i settori dell’economia.

Personal computer, smartphones e altri device collegandosi alla rete internet ci consentono in tempo reale di comunicare, fare acquisti, lavorare e informarci.

Uno smartphone, che portiamo comodamente in tasca, ha una potenza di calcolo assai superiore a quella di un supercomputer degli anni ’60, un peso 100 mila volte inferiore e un costo 8 mila volte minore.

Accanto a questi effetti evidenti e quotidiani, vi sono altre trasformazioni in atto le cui conseguenze intravediamo appena: le biotecnologie, la robotica avanzata, l’intelligenza artificiale. Siamo di fronte a un mutamento assai rapido e pervasivo, che potrebbe avere conseguenze profonde sulla vita economica, tanto da far parlare di una quarta rivoluzione industriale: quella digitale.

La prima rivoluzione industriale, all’alba dell’800 ha portato alle grandi fabbriche e ai trasporti su rotaia e ha il suo emblema nella macchina a vapore. La seconda, alla fine di quel secolo, ha creato nuove industrie e trasformato il modo di vivere e produrre, grazie all’energia elettrica.

La terza, un secolo dopo, ha introdotto su vasta scala le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione, simboleggiate dal computer, che hanno sospinto l’automazione della produzione verso nuove vette e favorito la divisione del lavoro su scala planetaria. La quarta, in corso, rappresentata da internet e dall’intelligenza artificiale, sta creando un nuovo mondo fatto di codici binari, che trasferiscono conoscenza, interagiscono tra loro, forniscono servizi e creano oggetti.

La forza motrice del vapore e l’energia elettrica hanno permesso di sostituire all’energia fisica dell’uomo il lavoro delle macchine determinando un incremento della produttività, del reddito, del benessere e della popolazione umana incomparabilmente più elevato di quello registrato cumulativamente nei millenni precedenti della storia umana.

Lo storico David Landes sottolinea gli effetti pervasivi di queste rivoluzionarie innovazioni ben al di là dell’economia: “Nel secolo XVIII [la rivoluzione industriale] trasformò anche l’equilibrio politico, in seno alle nazioni, fra le nazioni, e fra le civiltà; rivoluzionò l’ordine sociale e mutò il modo di pensare dell’uomo così come il suo modo di agire.”

Secondo due noti studiosi, i computer, la rete e l’intelligenza artificiale “stanno facendo per la nostra forza mentale, per la capacità di usare il cervello affinché capisca e influenzi il nostro ambiente, quello che la macchina a vapore e i suoi epigoni fecero per la forza muscolare”.

Tre fattori soprattutto differenziano il progresso tecnologico di oggi rispetto al passato:

1) la iperconnettività, data dalla diffusione capillare delle reti;

2) lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e in particolare del machine learning (apprendimento automatico), cioè di programmi che consentono alle macchine di apprendere dall’esperienza e di scrivere esse stesse i codici da utilizzare;

3) l’aumento esponenziale dei dati, che cambia il modo di analizzare fenomeni, produrre oggetti, offrire servizi, tanto da far paragonare i dati a un “nuovo petrolio”.

La letteratura economica sulla natura e gli effetti di questa rivoluzione tecnologica è cresciuta rapidamente.

Al centro del dibattito accademico vi sono alcuni temi classici della storia del pensiero economico in relazione a “macchine e progresso tecnico”: innanzitutto quello dell’effetto dell’innovazione sulla crescita economica e quello delle sue possibili conseguenze negative in termini di posti di lavoro perduti e di disuguaglianze crescenti nei redditi.

Stanno però assumendo rilievo anche questioni legate alla specifica natura dell’economia digitale: l’acquisizione di posizioni dominanti sui mercati da parte delle BigTech (le grandi compagnie tecnologiche come Google, Apple o Amazon) grazie allo sfruttamento delle ampie masse di dati raccolte, la tutela dei diritti di proprietà, l’integrità e riservatezza dei dati personali, i rischi che provengono dal diffondersi della criminalità cibernetica, i problemi che incontra il tradizionale sistema di tassazione degli utili nel caso delle multinazionali digitali.

Infine, sta maturando anche una riflessione su possibili nuove forme di discriminazione e di disuguaglianza legate all’uso e alla comprensione delle nuove tecnologie.