Scarica gratis

Il procedimento denominato Project Mirror Intelligence – elaborato dal gruppo Tusci@network – ha l’obiettivo di fornire al navigatore una selezione ragionata di informazioni di natura economico–statistica in grado di riflettere la situazione contingente del “Sistema–Italia”.

L’Instant Book “Start PMI” ha cadenza mensile. I dati contenuti in questo numero sono aggiornati al 31/8/2021.

Autori:

– Riccardo Cerulli

– Francesco Cacchiarelli

INDICE

1.Covid-19 e cambiamenti climatici: due problemi globali a confronto – Rivista di politica economica – giugno 2021
2.​​Salute e non solo (Position Paper 2020) – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ottobre 2020
3.​​Rapporto SDGS 2021 (Nota stampa) – ISTAT – 9 agosto 2021
4.​​India in rilancio nonostante il Covid (BNL Focus n. 21) – Servizio Studi BNL – 26 luglio 2021
​​5.Indagine rapida sulla produzione industriale – Centro Studi Confindustria – 7 agosto 2021
6.​​Le giovani generazioni in Italia dopo la pandemia – Confcommercio – 3 agosto 2021
7.​​Bollettino economico n. 5/2021 (estratto) – Banca Centrale Europea – 5 agosto 2021

ESTRATTO

3. Rapporto SDGS 2021 (Nota stampa) – ISTAT – 9 agosto 2021
Il Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) offre le misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese e al tempo stesso contribuisce alla realizzazione di questo progetto globale.
I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), e i relativi 169 target in cui sono declinati, bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, estendendo l’Agenda 2030 dal solo pilastro sociale, previsto dagli Obiettivi del Millennio, agli altri due: economico e ambientale, cui si aggiunge la dimensione istituzionale.
Questa quarta edizione del Rapporto è accompagnata dalla pubblicazione di 354 misure statistiche per 135 indicatori UN-IAEG. Rispetto alla diffusione di marzo 2021, sono state aggiornate 119 misure statistiche e introdotte altre 30 nuove.
Il Rapporto è accompagnato da una dashboard che permette la navigazione interattiva degli indicatori, oltre alla diffusione dei file di dati e metadati riferiti alle misure statistiche.
Tutta la documentazione è interamente disponibile on-line all’indirizzo https://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilità/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile.
Lo sviluppo del framework sugli SDGs costituisce un lavoro in continua evoluzione che tiene conto dei miglioramenti nella produzione delle misure statistiche all’interno del Sistema Statistico nazionale e della progressiva estensione e articolazione dell’attività di “mappatura” degli indicatori proposti da UN-IAEG-SDGs.
I progressi verso uno sviluppo sostenibile e l’impatto della pandemia
L’analisi complessiva degli indicatori di sviluppo sostenibile viene presentata tenendo conto dei tempi diversi del loro aggiornamento. In particolare, si considerano due sottoinsiemi di misure statistiche: il primo è relativo alle misure aggiornate al 2019 o ad anni precedenti , l’altro a quelle riferite al 2020.
Riguardo al primo insieme, emerge un quadro complessivamente positivo rispetto a 10 anni prima, con il 60,5% delle misure in miglioramento, il 19,1% invariate e il 20,5% in peggioramento. L’intensità dei segnali favorevoli diminuisce significativamente considerando i dati aggiornati al 2020: rispetto all’anno precedente scende al 42,5% la quota di misure in miglioramento mentre sale al 37,0% quella di misure in peggioramento.
La mappa regionale dello sviluppo sostenibile mostra un vantaggio consolidato del Nord-est rispetto a Sud e Isole. In particolare, nelle Province Autonome di Bolzano e Trento più del 40% degli indicatori si trovano nel quinto quintile, quello più virtuoso. Anche la Valle d’Aosta presenta una distribuzione particolarmente favorevole (40,6%).
Nel Nord-ovest gli indicatori assumono una distribuzione più favorevole in Lombardia (25,2% nel quinto quintile) rispetto a Liguria e Piemonte (rispettivamente 13,5% e 12,9%). Nelle regioni centrali emerge la posizione meno favorevole del Lazio, che presenta un numero più elevato di indicatori nel secondo quintile (32,7%) rispetto a Marche, Toscana e Umbria, caratterizzate da una prevalenza di indicatori nel terzo e quarto quintile. Nelle regioni meridionali i valori degli indicatori sono tra i più bassi, con una prevalenza nel primo quintile (quello più svantaggiato) soprattutto in Sicilia, Campania e Calabria (rispettivamente 56,8%, 54,1% e 49,3%) mentre in Abruzzo la distribuzione appare più vicina a quella del Lazio.
Gli SDGs e il PNRR
Con l’obiettivo di contribuire al dibattito sull’implementazione del PNRR, si propone una prima mappatura delle corrispondenze tra gli SDGs e le 6 Missioni previste dal Piano. È opportuno ricordare che, accanto alle singole Missioni, il Piano prevede tre tipologie di riforme: orizzontali, che riguardano la giustizia e la PA; abilitanti, riferite alla semplificazione e razionalizzazione della legislazione e alla promozione della concorrenza; di accompagnamento, che sono di diversa natura e vanno dalla riforma fiscale alla legge sul consumo di suolo. Il Piano identifica inoltre alcune priorità trasversali – le pari opportunità intergenerazionali, di genere e territoriali – propedeutiche alla valutazione di Missioni e Riforme.
Una analisi capillare ha portato a classificare ciascun indicatore SDG in corrispondenza di una Missione. In particolare, per ogni indicatore si riporta il numero di misure usate per la sua rappresentazione, specificando anche la disponibilità della disaggregazione regionale e l’ultimo anno di aggiornamento.
Sono 297 le misure statistiche degli SDG, riferite a 100 indicatori ONU, che possono essere collegate alle 6 Missioni del PNRR. Considerando questo insieme di misure statistiche, il 9,4% sono associabili alla Missione 1 sulla digitalizzazione, il 37,1% alla Missione 2 sulla transizione ecologica, il 5,4% alla Missione 3 sulle infrastrutture sostenibili, il 13,8% alla Missione 4 sull’istruzione e la ricerca, il 21,2% alla Missione 5 sulla coesione e inclusione e il 13,1% alla Missione 6 sulla salute.
Nel Rapporto è presente la tavola analitica delle corrispondenze tra Goal e Missioni, accompagnata, per ciascuna misura statistica, da una valutazione sul processo di convergenza tra le regioni, una delle priorità trasversali del PNRR. Ad esempio, la copertura vaccinale antinfluenzale della popolazione anziana (Goal 3, Indicatore 3.b.1, Missione 6), che ha registrato un significativo incremento nella stagione invernale appena trascorsa (+12 punti percentuali, raggiungendo il 66,5% degli over65 rispetto al 54,6% della stagione precedente) mostra un aumento della distanza tra le regioni più virtuose e quelle con percentuali più basse di vaccinati. La tavola di corrispondenza permette di costruire una prima lista di temi rispetto ai quali l’andamento della convergenza tra le regioni assume una particolare criticità.
Principali risultati rilevati in Italia per i 17 Obiettivi SDGs
Goal 1
Nel 2020, oltre 2 milioni di famiglie (pari al 7,7%), per un totale di oltre 5,6 milioni di individui (9,4%), risultano in condizioni di povertà assoluta. Rispetto allo scorso anno, l’incidenza della povertà cresce soprattutto nel Nord-ovest (10,1% individui in povertà assoluta; +3,3 punti percentuali rispetto al 2019) e nel Nord-est (8,2%, +1,6 p.p.).
L’incidenza della povertà assoluta aumenta in misura significativa in tutte le fasce di età, tranne per gli over65. Nel 2020 l’appartenenza a famiglie composte da soli anziani o nelle quali è presente un anziano – spesso titolare di un reddito da pensione – riduce il rischio di trovarsi in condizione di povertà assoluta.
La diffusione dei contagi ha avuto un impatto significativo sulla mancata richiesta di prestazioni sanitarie. La quota di persone che dichiarano di aver rinunciato a una visita medica pur avendone bisogno è salita al 9,6% nel 2020 dal 6,3% del 2019 e tra questi circa la metà ha segnalato come causa un problema legato al Covid-19.
Goal 2
Nel 2019, l’1,6% delle famiglie italiane presenta segnali di insicurezza alimentare, cioè dichiara di non aver avuto, in alcuni periodi dell’anno, denaro sufficiente per comprare cibo e di non potersi permettere un pasto proteico almeno due volte a settimana. Il dato è in leggero rialzo per la prima volta dal 2013.
Tra i bambini più piccoli (3-5 anni) quasi uno su tre è in sovrappeso. La proporzione scende a uno su quattro se si considerano bambini e adolescenti (3-17 anni). La situazione è più grave nel Mezzogiorno. I dati 2019 interrompono la tendenza positiva degli ultimi anni, rafforzando le preoccupazioni per la salute dei più giovani e degli adulti di domani.
Nel 2019, l’estensione delle coltivazioni biologiche raggiunge il 15,8% della superficie agricola utilizzata in Italia, quasi il doppio della media Ue. Tuttavia, il tasso di crescita annuo delle superfici convertite all’agricoltura biologica o in fase di conversione (+1,8%) è il più basso dal 2012 e negativo nel Mezzogiorno.
Migliorano gli indicatori di pressione dell’agricoltura sull’ambiente. Nel 2019 sono stati distribuiti 485 kg di fertilizzanti e 13,2 di fitofarmaci per ettaro, rispettivamente il 5% e il 3,1% in meno dell’anno precedente. Diminuiscono anche le emissioni di ammoniaca (-1% sull’anno precedente e -7,4% dal 2009), che restano entro i limiti fissati dalle direttive comunitarie.
Goal 3
Nel 2020 i decessi per il complesso delle cause sono stati 746.146, il valore più alto mai registrato in Italia dal secondo dopoguerra (100.526 in più rispetto alla media 2015-2019, con una percentuale di eccesso di mortalità del 15,6%).
Nella stagione invernale 2020/2021 la copertura vaccinale antinfluenzale per la popolazione sopra i 65 anni è sensibilmente aumentata rispetto alla stagione precedente passando dal 54,6% al 66,5%.
Nel 2020 torna ad aumentare dopo oltre 10 anni la quota di uomini di 14 anni e più che presentano comportamenti a rischio nel consumo di alcol (23,6%; +1,3 punti percentuali rispetto al 2019). Stabile invece la quota di donne (10,2%). Resta invariata anche la percentuale di uomini e donne di 14 anni e più che dichiarano di fumare: 15,8% per le donne e 22,5% per gli uomini.
Goal 4
Nell’anno educativo 2019/2020, i posti disponibili in Italia nei servizi per la prima infanzia pubblici e privati coprono il 26,9% dei bambini fino a 2 anni compiuti, un valore inferiore al parametro del 33% fissato nel 2002 dall’Ue per il 2010. Ampio il divario tra Centro-nord e Mezzogiorno.
Nel 2020 il 27,6% dei giovani di 30-34 anni possiede una laurea o un titolo terziario (34,3% delle donne e 21,4% degli uomini), un livello stabile negli ultimi 3 anni ma tra i più bassi d’Europa.
L’Italia è in ritardo anche per le competenze digitali: nel 2019 soltanto il 41,5% della popolazione di 16-74 anni ha competenze digitali almeno di base (in Ue27 sono il 56%), con forti differenze per età e genere.
L’aggiornamento continuo delle competenze è stato penalizzato dalle chiusure di attività, scuole, luoghi di apprendimento dovute alle misure di contenimento sociale. Nel corso del 2020 solo il 7,2% degli individui tra 25 e 64 anni ha svolto almeno una attività formativa nelle quattro settimane precedenti l’intervista, in decisa riduzione rispetto all’8,1% del 2019. Il calo è stato maggiore al Nord.
Nell’anno scolastico 2020/2021 peggiorano le competenze in Italiano e Matematica degli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo e secondo grado. Particolarmente grave la situazione per gli studenti residenti nel Mezzogiorno.
Goal 5

Nel 2020 più di 49 donne ogni 100 mila si sono rivolte al numero verde 1522 perché vittime di violenza (27 ogni 100mila nel 2019).
Nel 2019 sono stati commessi 111 omicidi di donne (133 nel 2018). Nell’84% dei casi l’omicidio è avvenuto in ambito domestico (da partner, da ex partner o altro parente).
Nel 2019 risultano attivi 281 Centri Anti Violenza (24 in più rispetto al 2018) e 257 Case Rifugio. Il tasso medio di copertura nazionale è di 2 servizi offerti ogni 100mila donne di età superiore ai 14 anni.
Nel 2020 il rapporto tra il tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e il tasso di occupazione di quelle senza figli si attesta al 73,4%, in lieve diminuzione (-0,9 punti percentuali) rispetto all’anno precedente.
La ripartizione delle cure domestiche continua a essere a sfavore delle donne. Nel 2020 l’indice di asimmetria nel lavoro familiare è al 62,8%, un valore molto superiore al 50% che rappresenta l’equa distribuzione tra i sessi.
Nelle ultime elezioni amministrative la percentuale di donne che presiedono i consigli regionali sale al 22%. Raggiunge invece il 39% la quota femminile negli organi di amministrazione delle società italiane quotate in borsa, posizionando l’Italia al secondo posto, dopo la Francia (45%), nell’Europa a 27.
Goal 6
Con 153 m3 annui per abitante, l’Italia occupa il secondo posto nella graduatoria europea del prelievo da corpi idrici superficiali e sotterranei per scopi idropotabili (dati 2018). Nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile sono stati erogati quotidianamente 215 litri per abitante (circa 5 in meno rispetto al 2015) che salgono a 237 nei comuni capoluogo di provincia. Misure di razionamento dell’acqua sono state adottate, nel 2019, in 9 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, tutti ubicati nel Mezzogiorno.
L’efficienza delle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile è in costante peggioramento dal 2008: la quota dell’acqua immessa che arriva agli utenti finali è pari al 58,0% nel 2018.
Rimane elevata la quota di famiglie che dichiarano di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto (28,4% nel 2020) nonostante il leggero calo rispetto all’anno precedente (29,0%). È invece complessivamente stabile la quota di famiglie che lamentano irregolarità nel servizio di erogazione dell’acqua nella propria abitazione: 8,9% nel 2020 (8,6% l’anno precedente).
Goal 7
Nel 2019 torna a crescere la quota di consumo di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia, dopo la lieve flessione registrata l’anno precedente (18,2%, un valore superiore di 5,4 punti percentuali rispetto a dieci prima). Per il sesto anno consecutivo, l’Italia è tra i Paesi Ue che superano il target assegnato dagli obiettivi del piano europeo 20-20-20. Nonostante la contenuta crescita del 2019 (+0,6 punti percentuali), il settore elettrico continua a svolgere un ruolo centrale, con una quota di rinnovabili sul consumo interno lordo di energia elettrica pari al 34,9%. L’apporto risulta comparativamente più modesto nei settori termico e trasporti.
Nel 2019 l’intensità energetica presenta una nuova flessione (-1,3%). La progressiva diminuzione del rapporto tra consumo interno lordo di energia e Pil nell’ultimo decennio (-12%) colloca l’Italia al quarto posto della graduatoria europea.
La percentuale di popolazione con difficoltà a riscaldare adeguatamente l’abitazione è pari all’11,1% nel 2019, in calo rispetto all’anno precedente. Permangono le criticità nelle fasce di popolazione a rischio di povertà, tra i cittadini stranieri e nel Meridione.
Goal 8
Nel 2020 il prodotto interno lordo ha subito in Italia una caduta eccezionale (-8,9%) di entità superiore sia all’area euro sia all’Unione europea. Il Pil per abitante diminuisce dell’8,4%.
La riduzione dei ritmi produttivi ha avuto effetti rilevanti sul mercato del lavoro. Nel 2020, il tasso di occupazione scende al 62,6% (-0,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente) mentre il tasso di disoccupazione si riduce al 9,2% in presenza di un aumento dell’inattività legato alle limitate possibilità di ricerca di lavoro durante le fasi di lockdown.
Le misure di contenimento sociale hanno determinato una ricomposizione dei luoghi di lavoro favorendo il lavoro da casa, la cui incidenza in termini di occupati sale al 13,7% (4,8% nel 2019).
Nel 2020 i dipendenti che percepiscono basse retribuzioni tornano a crescere, attestandosi a 10,1 su 100.
Goal 9
Il trasporto passeggeri su treno e aereo mostra un deciso aumento tra il 2010 e il 2019 mentre le merci continuano a essere movimentate in prevalenza su strada (61,9% del totale).
Nel 2019, l’intensità di Ricerca & Sviluppo rispetto al Pil si attesta all’1,45% (1,42% nel 2018) un valore ancora lontano dalla media europea (2,2%).
Nel 2020 le misure di contenimento della pandemia hanno determinato una riduzione del valore aggiunto per abitante dell’industria manifatturiera; tuttavia è rimasto immutato il peso del settore sul totale dell’economia in termini di valore aggiunto e occupazione.
Nel 2019 prosegue il processo di riduzione delle emissioni di CO2 per unità di valore aggiunto, che scendono sotto le 160 tonnellate per milione di euro.
Tra il 2013 e il 2019 è in deciso aumento il numero di imprese che hanno effettuato vendite via web, sia alle imprese e alle istituzioni pubbliche sia agli utenti finali.
Nel 2020 solo il 3,6% degli occupati in Italia è impiegato in posizioni specializzate nelle ICT, meno della media europea.
Goal 10
Nel 2020 il reddito disponibile lordo delle famiglie residenti in Italia subisce una flessione (-2,8%) meno intensa di quella segnata dalle attività produttive, beneficiando delle politiche economiche adottate dal governo per mitigare l’impatto della crisi. La flessione del potere d’acquisto è di intensità simile (-2,6%).
Nel 2019 si riduce sensibilmente il numero dei nuovi permessi di soggiorno, che si attestano a 177.254, il 26,8% in meno rispetto al 2018. La contrazione interessa tutte le motivazioni all’ingresso ma a scendere di più, come nell’anno precedente, sono i permessi rilasciati per richiesta di asilo (-47,4%).
La tendenza al calo degli ingressi si è inevitabilmente accentuata nel 2020 in presenza delle chiusure temporanee dei confini. Nei primi 6 mesi del 2020 sono stati concessi a cittadini non comunitari circa 43mila nuovi permessi di soggiorno (meno della metà del primo semestre 2019).
Goal 11
Più di un quarto dei residenti in Italia reputa insoddisfacente la qualità delle abitazioni in cui vivono. Nel 2019, il numero delle persone che vivono in abitazioni sovraffollate continua ad aumentare, raggiungendo il 28,3%, la percentuale più alta registrata negli ultimi 10 anni.
Tre famiglie su dieci (30,2%) dichiarano, nel 2020, di avere molta o abbastanza difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici di trasporto nella zona in cui risiedono, in calo rispetto all’anno precedente (33,5%).
Nel 2019 prosegue la diminuzione della quota di rifiuti urbani conferiti in discarica, dal 21,5% al 20,9%, ma aumentano i volumi di rifiuti urbani raccolti per abitante, che superano quota 500 chilogrammi.
I livelli di inquinamento atmosferico continuano a ridursi, ma a ritmo sempre più lento e con valori che rimangono, nel 2019, superiori alla media Ue27.
Goal 12
Nel 2019, il consumo di materia per unità di Pil è stabile rispetto al biennio 2017-2018 (0,28 tonnellate per 1.000 euro). L’Italia risulta comunque tra i Paesi dell’Unione europea con il più basso CMI, sia per abitante sia per unità di Pil, attestandosi al primo posto nella graduatoria pro capite e al quarto in quella rispetto al Pil.
Prosegue nel 2019 la fase di moderato aumento della produzione di rifiuti urbani per abitante avviatasi l’anno precedente (+1%). Tuttavia si segnalano avanzamenti nei processi di gestione dei rifiuti e di riconversione in nuove risorse.
L’evoluzione del tasso italiano di utilizzo circolare dei materiali (19,3% nel 2019), evidenzia un costante miglioramento nell’ultimo decennio, più accentuato di quello della media dell’Ue27. L’Italia si attesta al quarto posto nella graduatoria europea.
In aumento, nel 2019, anche la percentuale di riciclaggio (+2,5 punti percentuali) e la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani (+3,1 p.p.). Le differenze territoriali nella raccolta differenziata sono rilevanti, ma anche nella media nazionale (61,3%) la quota è inferiore agli obiettivi di legge (target del 65% programmato per il 2012).
Tra le imprese con più di 100 addetti hanno redatto bilanci e/o rendicontazioni ambientali e di sostenibilità 2,5 imprese su 100 (dati 2016-2018).
Goal 13
Nel 2019 diminuiscono le emissioni di gas serra in Italia (-2,8% rispetto all’anno precedente), confermando la tendenza al disaccoppiamento tra dinamica delle emissioni delle attività produttive e andamento del Pil.
Nel 2019, le anomalie di temperatura media sulla terraferma registrano, rispetto ai valori climatologici medi del periodo 1961-1990, un incremento di 1,28°C a livello globale e di 1,56°C in Italia. Nel 2020 sono esposti in aree a rischio di alluvioni 22,57 abitanti per km2.
La superficie forestale (boscata e non boscata) percorsa dal fuoco è pari a 1,2 per 1.000 km2 nel 2019, con valori più elevati nel Mezzogiorno. Nello stesso anno la preoccupazione delle famiglie per i cambiamenti climatici diminuisce di un punto percentuale, attestandosi al 70% (63,3% nel 2012).
Goal 14
Nel 2020, il perimetro delle aree marine comprese nella rete Natura 2000 delimita complessivamente una superficie di 20.716 Km2, con un incremento di 9.716 Km2 rispetto all’anno precedente, triplicando il valore registrato nel 2018 (5.878 Km2). L’aumento, legato
all’individuazione di nuovi siti, segue le sollecitazioni della Commissione europea. Anche le aree marine protette appartenenti all’Elenco Ufficiale delle Aree Protette (EUAP) registrano un incremento (+16,7% rispetto al 2013), raggiungendo una superficie tutelata di 3.076 Km2.
Lo stato complessivo delle acque marino-costiere è valutato dall’indicatore sulle acque di balneazione che, nel 2019, è pari al 65,5% della lunghezza complessiva della costa italiana balneabile, circa un punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente.
Le attività di pesca intensiva, associate agli impatti negativi dei mutamenti climatici, costituiscono una minaccia per la sostenibilità delle specie che popolano i mari. Nel Mediterraneo occidentale, nel 2018, il 92,7% degli stock ittici valutati è soggetto a sovrasfruttamento, con un aumento di due punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Goal 15
Continua ad aumentare la copertura forestale in Italia (31,7% nel 2020) ma non si arresta la tendenza globale alla deforestazione, che colpisce soprattutto i Paesi meno sviluppati. La crescita delle aree forestali migliora l’assorbimento del carbonio, però non è esente da rischi di degrado, essendo connessa all’abbandono delle aree interne. L’Italia trasferisce all’estero una quota crescente della pressione generata dalla domanda interna di legno e derivati (+13,6% di input dall’estero nel periodo 2015-2019).
Prosegue la crescita delle superfici forestali certificate per la sostenibilità dei processi produttivi. Tuttavia resta molto limitata la loro estensione in rapporto alla superficie dei boschi italiani (7,6 ettari ogni 100 nel 2019, contro una media Ue di 45).
Il consumo di suolo rallenta, ma non abbastanza da poter guardare con ottimismo all’obiettivo dell’azzeramento entro il 2030. Nel 2019 si aggiungono altri 51,9 km2 di coperture artificiali (circa 14 ettari al giorno), che portano al 7,1% la quota di superficie impermeabilizzata. Aumenta anche la frammentazione delle aree extraurbane, che interessa il 36,1% del territorio nazionale (quasi un punto in più dal 2017). Nel biennio 2017-2019 l’impermeabilizzazione (soil sealing) avanza soprattutto in Veneto, Lombardia e Puglia mentre la frammentazione aumenta in particolare nelle Marche e in Sicilia.
Nel 2019 si contano, in Italia, più di 650 specie alloctone. La loro diffusione, che rappresenta una minaccia per la biodiversità, aumenta a ritmo crescente: nel decennio 2010-2019 sono comparse, in media, più di 13 nuove specie ogni anno.
Goal 16
Nel 2019 in Italia sono stati commessi 0,5 omicidi volontari per 100mila abitanti. Il tasso di omicidi diminuisce significativamente nel corso degli anni per gli uomini mentre rimane stabile per le donne.
Al 31 dicembre 2020 i detenuti in attesa di primo giudizio sono 8.685, pari al 16,3% della popolazione carceraria. Il numero di detenuti presenti in istituti di detenzione è superiore al numero di posti disponibili definiti dalla capienza regolamentare (105,5 per cento posti disponibili).
Nel 2020 la durata dei procedimenti civili nei tribunali ordinari rimane elevata (in media 419 giorni), anche se in diminuzione di due giorni rispetto all’anno precedente.
Goal 17
Nel 2020, le entrate delle Amministrazioni Pubbliche rappresentano il 43,1% del Pil, con un incremento dell’1,5% rispetto al 2019.
Nel 2019, il rapporto tra Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) e reddito nazionale lordo si riduce di 0,03 punti percentuali rispetto al 2018, portandosi a 0,22%. L’APS destinato ai Paesi meno sviluppati rispetto al reddito nazionale lordo rimane invariato nel confronto con l’anno precedente. L’Italia resta ancora lontana dal raggiungimento dei target previsti dall’Agenda 2030.
Nel 2020 le rimesse dei lavoratori immigrati in Italia ammontano a circa 6,7 miliardi di euro, con una crescita del 12,5% rispetto al 2019.
La percentuale di famiglie che accede a Internet tramite connessione a banda larga è pari al 77,8% nel 2020. Gli utenti regolari di internet (dai 6 ai 74 anni e più) sono circa il 70%. Tra questi, il 31,4% si è collegato in rete per ordinare merci o accedere a servizi online e quasi il 40% per effettuare operazioni bancarie o di ricerca di informazioni sul conto (internet banking).