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Il procedimento denominato Project Mirror Intelligence – elaborato dal gruppo Tusci@network – ha l’obiettivo di fornire al navigatore una selezione ragionata di informazioni di natura economico–statistica in grado di riflettere la situazione contingente del “Sistema–Italia”.

L’Instant Book “Start PMI” ha cadenza mensile. I dati contenuti in questo numero sono aggiornati al 31/12/2018.

Autori:

Riccardo Cerulli

Francesco Cacchiarelli

INDICE

1. I profili dei nuovi imprenditori e delle imprese ad elevata crescita – ISTAT – anno 2016
2. Analisi del rallentamento della crescita registrata nel 2018 (estratto Bollettino Economico BCE n. 8/2018) – Banca Centrale Europea – 27 dicembre 2018
3. Fiducia dei consumatori e delle imprese – ISTAT – dicembre 2018
4. Congiuntura Confcommercio – Ufficio studi Confcommercio – dicembre 2018
5. Produzione e lettura di libri in Italia (estratto) – ISTAT – anno 2017
6. Le partecipate pubbliche in Italia – ISTAT – anno 2016
7. I prodotti agroalimentari di qualità DOP, IGP, STG (estratto) – ISTAT – anno 2016

Estratto:

1. I profili dei nuovi imprenditori e delle imprese ad elevata crescita – ISTAT – anno 2016
I profili dei nuovi imprenditori e delle imprese ad elevata crescita sono delineati a partire dall’integrazione delle informazioni presenti nei diversi registri statistici prodotti dall’Istat. Rispetto alla precedente edizione, sono stati realizzati due nuovi approfondimenti: i nuovi imprenditori e le loro precedenti esperienze professionali e il ruolo delle imprese esportatrici nell’ambito di quelle ad elevata crescita.
Sono poco meno di 369mila gli imprenditori che nel 2016 hanno avviato una nuova attività, in lieve calo rispetto a quelli rilevati nel 2015 (375mila); nel 34,6% dei casi si tratta di imprenditori che hanno avviato circa 112mila imprese con dipendenti, nel 65,4% sono lavoratori in proprio (quasi 10 punti percentuali in più rispetto al 2015), corrispondenti a poco meno di 227mila nuove imprese senza dipendenti.
Tra i lavoratori in proprio si riducono, rispetto al 2015, le quote di giovani (-4,3 punti percentuali), di laureati (-1,6 punti) e di stranieri (-1,2 punti). Al contrario, tra i neo imprenditori con dipendenti aumentano le quote di stranieri (+2,1 punti percentuali) e, in misura più limitata, di donne imprenditrici (+0,5 punti).
Il 37,1% dei lavoratori in proprio e il 13,4% degli imprenditori con dipendenti hanno avviato attività nei Servizi di mercato ad alto contenuto di conoscenza.
È donna oltre un quarto dei nuovi imprenditori con dipendenti (29%), quota che sale al 30,3% per le neo-imprenditrici in proprio. Queste ultime sono per il 48% inserite nei settori dei Servizi ad alto contenuto di conoscenza, contro il 38% degli uomini.
La quota di donne con una laurea magistrale è superiore a quella degli uomini sia tra i lavoratori in proprio (30,6% contro 18,2%) sia tra gli imprenditori con dipendenti (11,1% contro 9,4%).
Poco meno della metà dei neo imprenditori (47,0% di lavoratori autonomi e 48,6% di imprenditori con dipendenti) ha avuto una precedente esperienza professionale prima di avviare la nuova impresa, ma solo il 2,4% nel ruolo di imprenditore. Quest’ultima quota sale all’11% per gli imprenditori con dipendenti.
Quasi il 40% dei neo imprenditori in proprio con una precedente esperienza professionale di imprenditore decide di aprire la propria attività nello stesso settore economico; tale percentuale sale al 56,8% se la precedente occupazione è di lavoro dipendente.
Nella quasi totalità dei casi gli imprenditori delle imprese ad elevata crescita (High-growth firms) hanno più di 35 anni e sono per lo più uomini; l’8,1% è di origine straniera; un imprenditore su quattro ha almeno una laurea triennale mentre quasi uno su tre svolge la propria attività in settori ad alto contenuto tecnologico.
Nelle High-growth firms non tutti gli imprenditori sono anche fondatori della propria impresa, solo il 55,2% degli under 25 può essere considerato fondatore, quota che sale all’86,7% per gli imprenditori in età 25-34 anni.
Il 64% delle High-growth firms manifatturiere esporta: il 58% è guidato da soli imprenditori italiani, mentre nel restante 6% vi è la presenza di almeno un imprenditore straniero. In quest’ultimo caso, l’orientamento geografico dell’export riflette prevalentemente il paese d’origine dell’imprenditore.